
Cristofanelli, Pacifico (1995):
Segni del vissuto, Mecanismi di difesa e richieste di aiuto nelle grafie di
adolescenti, Libreria G. Moretti - Urbino, 152 páginas
Cristofanelli, Pacifico
(2005):LA TUA SCRITTURA IL TUO CARATTERE. ELEMENTI DI GRAFOLOGIA, Paoline (Corso
Regina Margherita, 2 10153 Torino), 134 páginas
Cristofanelli,
Pacifico (2004): Grafologia Dalla scrittura alla personalità, Edizioni
Messaggero Padova (Tel. 049/89.30.922 - Fax 049/89.30.225), 189
páginas
CRISTOFANELLI,
Pacifico; Lena, Silvio (1991):
L’attività grafica in età evolutiva Esame, ricerche, prospettive, Libreria G.
Moretti Editrice - Urbino, 295
páginas
Cristofanelli,
Annachiara e Pacifico( 2004): Grafologicamente. Manuale di Perizie Grafiche,
CE.DI, S. EDITORE, Roma, 2004, 392 página
Ricordo
di padre Nazzareno Palaferri

por Pacifico
Cristofanelli
Ho conosciuto padre Nazzareno
Palaferri dei francescani conventuali nel 1977 all’inizio della Scuola Superiore
di grafologia presso l’Università di Urbino, dove era docente. Già da qualche
anno era stato chiamato da padre Lamberto Torbidoni a far parte dell’Istituto
Grafologico Moretti, lo storico Istituto che ha raccolto appunto l’eredità di
Girolamo Moretti (1879-1963) ideatore e fondatore ella grafologia italiana.
Pur non avendo collaborato
personalmente con il Moretti e superata qualche residua remora colorata di
scetticismo nei confronti della sua attività grafologia, Palaferri si era
buttato con entusiasmo nell’avventura grafologica dove ha portato il segno della
sua forte personalità individuale e creativa.
Nel suo pluridecennale impegno
ha ripreso in mano la grafologia morettiana con l’intento di darle una
organizzazione solida e di farne uno strumento utile e una scienza accreditata,
lavorando in diverse direzioni.
Foto: Padre Nazzareno Palaferri
con bastón al lado de Pacifico Cristofanelli
Una direzione privilegiata del
suo contributo è stata l’attenzione alle grafologie estere (Grafologia
comparata oltre a Grafologia generale è stata una delle
discipline che ha insegnato, per più di venti anni e con orari molto intensi,
nella scuola universitaria urbinate). I suoi primi articoli riguardano proprio
la ricerca delle corrispondenze profonde e implicite tra le intuizioni
morettiane e quelle di altri capiscuola (come Max Pulver) o comunque di
importanti autori di riferimento (come Ania Teillard o Augusto
Vels).
Un’altra direzione importante
del suo impegno di studioso è stata quella di dare alla grafologia morettiana
strumenti precisi e omogenei e in questo senso ha insistito nella ricerca
definizione esatta degli elementi costitutivi dei vari segni grafologici,
della loro quantificazione e, in particolare, della loro ragione o spiegazione
scientifica ricercata preferenzialmente nei settori della psicoanalisi e della
medicina.
La sua preoccupazione di fondo
era quella della valorizzazione dell’intuizione morettiana, anche se, non
raramente, essendo uomo intuitivo e creativo, gli appariva naturale e normale
attribuire al Moretti idee, ipotesi e scoperte personali che veniva maturando
nella sua ricerca, nel suo insegnamento, nella sua attività professionale e di
cui troviamo traccia nelle sue opere.
Accanto all’insegnamento nelle
scuole universitarie urbinati (Scuola superiore di studi grafologici, Scuola
diretta a fini speciali di studi grafologici, Diploma universitario in
consulenza grafologica, Laurea in tecniche grafologiche) va ricordata anche la
sua attività di docente nella Scuola di specializzazione in medicina olistica
attiva per vari sempre presso l’Università di Urbino, grazie all’iniziativa del
dottor Corrado Bornoroni nel quale Palaferri aveva un importante punto di
riferimento per la verifica delle sue intuizioni, per il supporto
medico-scientifico e comunque per il confronto.
Per quanto riguarda la sua
attività professionale ricordiamo le numerose e approfondite analisi per i
privati che spesso erano accompagnate da colloqui che negli ultimi anni erano
diventati sostitutivi dell’analisi scritta. Colloqui intensi, ricercati e talora
anche temuti dai richiedenti perché il suo linguaggio schietto (e anche
tagliente, ma anche questo faceva parte della pedagogia) metteva a nudo problemi
e situazioni personali.
Posso testimoniare che,
all’inizio della prima scuola urbinate, per esigenze di studio e per mettere
alla prova la validità della grafologia (alla quale in genere ci si avvicina con
atteggiamenti scettici) sottoposi in maniera anonima all’esame grafologico di
Palaferri la grafia di Lorenzo Milani. Ne uscì un profilo preciso, profondo,
concreto, originale del priore di Barbiana.
Nell’archivio dell’Istituto
Moretti rimangono numerosissime le analisi, richieste generalmente dalle varie
postulazioni per le cause dei santi, effettuate su grafie di persone per le
quali sono stati attivati processi di canonizzazione. Dato il suo perfezionismo
e le sue esigenze di approfondimento, di completezza e di esaustività, ognuna di
queste analisi costituisce quasi una monografia grafologica.
Oltre ai numerosi articoli e a
varie dispense per gli studenti della Scuola di grafologia, ricordiamo tre
opere: Dizionario grafologico morettiano (è in preparazione la sesta
edizione proprio in questo periodo), Tipologia umana, caratterologia e
grafologia, L’indagine grafologica e il metodo morettiano, le prime due
pubblicate dall’Istituto Grafologico Moretti e la terza dal Messaggero di
Padova.
Il segno della sua forte ed
esigente personalità rimarrà nell’animo di tutti coloro che l’hanno conosciuto
personalmente e che l’hanno avuto come maestro. I suoi scritti rimangono
fondamentali nella storia e nell’attualità della grafologia
contemporanea.